Quali possibilità può offrire la Blockchain nel settore sanitario?

Oggi più che mai il settore sanitario ha bisogno di strumenti che rendano le informazioni cliniche sicure e alla portata di tutti; la tecnologia blockchain consente diversi usi che possono rendere queste necessità una realtà. Infatti, permette di immagazzinare i dati in un sistema decentralizzato, in cui il controllo è nelle mani di tutti i partecipanti.

Già da tempo, sono stati creati metodi di conservazione per i documenti medici, non basati sulla blockchain, che, però, non sono così efficaci. Appunto, in questi casi è necessaria la presenza di un’autorità centrale che si faccia carico della protezione dei dati rilasciati e della sicurezza di questi non è così efficiente.

Viene molto utilizzato il protocollo della società Integrating the Healthcare Enterprise (IHE), che permette di raccogliere e immagazzinare le informazioni in maniera tradizionale. Tuttavia, presenta alcuni difetti, ad esempio: i costi sono molto alti a causa del basso volume delle transazioni, la sicurezza dipende dalla fiducia riposta nell intermediario e vi è un limitato accesso ai dati della popolazione, in quanto questo metodo non è l’unico esistente.
Mantenere al sicuro questi documenti sensibili è estremamente importante. Infatti, secondo Roy Schoenberg, CEO di American Well Corp, i registri medici sono molto interessanti per gli hacker, perchè possono rivenderli a prezzi decisamente elevati.
Invece, la blockchain è quasi impossibile da hackerare, dato che per cambiare un’informazione in uno dei blocchi sarà necessaria la validazione da parte del network.
Concretamente la blockchain permette di verificare l’identità dei pazienti e la loro storia clinica. Nei Paesi Bassi, Deloitte ha collaborato con la SNS Bank e Radboud per la creazione di Prescrypt, un metodo che consente ai pazienti di avere il pieno possesso dei propri registri sanitari e di autorizzare o vietare l’accesso ai propri dati a determinati operatori.
La blockchain rende possibile anche lo scambio di criptovalute o di proprietà intellettuale tramite smart contracts, che vengono eseguiti automaticamente, se si rispettano le giuste condizioni.

Per quanto riguarda le sperimentazioni cliniche, le relazioni e gli esiti ottenuti possono essere inseriti su un cloud, che trasporta una grande mole di documenti in modo sicuro, così da riuscire a individuare i risultati rilevanti o che corrispondono ai criteri ricercati e poterli immagazzinare, tracciare e analizzare.

La Blockchain può anche essere di grande aiuto per conservare i dati relativi alla supply chain dei farmaci, costituendo, così, una fonte di informazione affidabile per tutte le parti in gioco. Questo aiuterebbe soprattutto per comprendere meglio in quale stadio si trovano i medicinali sperimentali. Riuscire a superare le difficoltà rappresentate dalla supply chain tradizionale è fondamentale oggi più che mai. Infatti la distribuzione del vaccino contro il Covid19 deve essere quanto più efficace possibile e per farlo sarà necessario utilizzare tecnologie come hybrid clouds o la blockchain, poiché consentono a diverse associazioni di lavorare insieme e scambiare informazioni tra diversi ambienti informatici, in modo da riuscire a raggiungere un obiettivo globale. Diviene anche possibile verificare la qualità e l’origine del prodotto velocizzando il processo di ritiro di un prodotto dal mercato, facendolo passare da pochi giorni a pochi secondi.

Sicuramente, ci sarà molta strada da percorrere prima che la blockchain riesca far emergere tutto il suo potenziale, ma investire in tale tecnologia risulta essere un ottimo punto di partenza.

Per chi non volesse aspettare, si rimanda al breve e ottimo e-book di AIO Blockchain per un’introduzione generale alla tecnologia Blockchain.

Contributor: Alice Riccardi

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